Il Dott. Carlo Toti, del Centro Studi Federico Caffé, sottolinea in questo intervento la necessità di un sistema a duplice trazione Nord-Sud, investendo a tal fine le risorse messe a disposizione dall’Europa e bloccando la deriva assistenzialista! L’intervento di Carlo Toti è perfettamente in linea con il documento redatto dall’OBI-Osservatorio di Economia e Finanza e da AIM (Alleanza degli Istituti Meridionalisti) il 19 Giugno u.s.,sottoscritto da circa cento tra economisti, sociologi, intellettuali, statistici, imprenditori e associazioni del Mezzogiorno e inviato a tutti i decisori nazionali, regionali e territoriali.
UNA NAVIGAZIONE DIFFICILE
È una navigazione difficile, faticosa, ma anche sicura e risolutiva, quella di un’Europa (di cui siamo parte integrante) che si muove nel mare agitato del mondo, colpito da una calamità le cui proporzioni nefaste non sono ancora definitive ma che si rivela sin da ora, di lunga durata. La ritrovata compattezza, almeno sulla necessità di salvarci tutti, è il fatto positivo che è emerso al termine del lungo negoziato dei ventisette Paesi membri, i quali, archiviando liti, incomprensioni, dispetti, si sono alfine resi conto che il consolidamento della costruzione continentale è la via sicura che ci condurrà al superamento di questo terribile periodo storico. L’Italia è tra i principali beneficiari dei provvedimenti adottati con il Recovery Fund e potrà avvalersi di finanziamenti rilevanti per almeno duecento miliardi di euro, ma resta un’osservata speciale sulla utilizzazione degli stessi, perché le decisioni assunte dovranno essere ratificate da ogni Parlamento degli Stati membri, compresi quelli cosiddetti “frugali”.
D’ora in avanti, ogni decisione del governo nazionale dovrà essere finalizzata al risanamento di un sistema socio-economico devastato dalla pandemia, ma che già negli anni precedenti era sofferente a causa delle politiche dannose praticate da una classe dirigente becera, cialtrona, arrogante e prepotente. Le nuove risorse dovranno essere utilizzate affrontando il rischio della impopolarità insita in ogni provvedimento e gli impeghi dovranno essere effettuati secondo una scala delle priorità riguardanti la sanità, le infrastrutture territoriali, l’istruzione, la ricerca, il fisco. Le onde lunghe e minacciose del Post-Covid impongono l’attribuzione delle funzioni di risanamento a mani e competenze salde ed esperte, cioè ad una squadra di governo consapevole delle difficoltà che abbiamo di fronte e le tante insidie ed incognite che si presentano ai nostri orizzonti di medio e lungo termine. La crisi di Coronavirus ha messo a nudo la debolezza strutturale del nostro sistema socio-economico, composto di due realtà distinte: c’è quella del Nord, agganciata alle economie più progredite dell’Europa Centrale, industrializzata e tecnologicamente più avanzata, che fa da locomotiva di tutto il sistema mentre quella del Sud è periferica e si muove con una velocità minore, anche per la mancanza di assetti logistici adeguati e conferma l’esistenza di un dualismo territoriale che è alla base del nostro declino da decenni, sia sotto l’aspetto pubblico, che quello privato.
La recessione provocata da Covid-19 avrà effetti negativi di lunga durata e potrà essere superata solo con nuove strategie, sia nella organizzazione amministrativa statuale che in quella economica e finanziaria, tali da puntare ad un sistema omogeneo a due trazioni che agiscano simultaneamente, al Nord come al Sud. Gli investimenti pubblici e privati, che necessitano per il decollo del sud non possono ignorare le enormi potenzialità di sviluppo che quest’ultimo offre per la sua vasta biodiversità che si esprime con le sue pregiate produzioni agricole arboree (olivicoltura, viticoltura, frutteti di vario genere) ed orticola, ma anche la presenza di distretti industriali di alto livello, come il Centro aerospaziale pugliese (Brindisi) ed il polo industriale per la fabbricazione di maxiautoveicoli per il trasporto di viaggiatori in ogni luogo (Avellino), ma soprattutto l’approdo del gasdotto euroasiatico TAP (Trans Adriatic Pipeline)di Melendugno (Brindisi) in grado di ricevere fino a venti miliardi di metri cubi di gas ogni anno, cioè venticinque volte il consumo annuo dell’Italia, e si può immaginare con quali benefici per l’acciaieria ILVA di Taranto, per la economicità di costi di produzione e la bonifica e cura della salubrità dell’ambiente circostante.
Una leva irrinunciabile per lo sviluppo del Sud è rappresentata dal turismo attratto da clima e paesaggio di grande bellezza di difficile riscontro, non solo in Italia, ma in tutta l’Europa ed oltre. Ma per rendere fruttifere tutte queste ricchezze potenziali, occorrono investimenti ingenti, di prospettiva e lunga durata, soprattutto affidati alla gestione di una classe politica che si dimostri all’altezza del compito. Dalle cronache di queste ultime settimane si assiste, invero, a vergognosi fenomeni da basso impero, nei quali imperversano sprechi ed assistenzialismo ottuso ed indiscriminato, con sussidi a pioggia perfino alle imprese che non hanno registrato cali di profitti a causa della pandemia, e non sono pochi i casi in cui hanno addirittura conseguito maggiori guadagni di quelli che avevano nel periodo pre-Covid (commercio).
Stendiamo un velo pietoso, infine, sulla ignobile concessione di sussidi a parlamentari e rappresentanti del potere pubblico periferico (Regioni e Comuni) in spregio alla povertà che a livello nazionale è in fase crescente e può deflagrare, tra non molto, in conflitti popolari, che mettono a rischio la tenuta della nostra coesione sociale. I nostri partners (ed alleati) dell’Unione Europea hanno dimostrato, per i nostri problemi, sensibilità e soprattutto volontà nel correre in nostro soccorso per risolverli, ma ora è tempo di dimostrare di esserne degni, con adeguate riforme di costume, che sono indispensabili ed urgenti nelle nostre esperienze di vita sia nel pubblico che nel privato. E se non faremo tutto questo, potremo considerarci davvero tutti spacciati.
Roma, 10/08/2020
Cordiali Saluti
Carlo Toti